Analisi residuale pesticidi.

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L’Associazione VinNatur non si ferma esclusivamente all’organizzazione di eventi dedicati alla promozione ed alla conoscenza del vino naturale.

Ogni anno si organizzano conferenze tematiche, si svolgono studi su suoli e tecniche di cantina e, ormai da tre anni, allo scopo di monitorare la conformità dele aziende aderenti, VinNatur ha deciso di analizzare approfonditamente i prodotti di ogni associato.

In occasione dell’evento “Villa Favorita 2011” dedicato alla scoperta del vino naturale, l’associazione si è presa cura di prelevare un campione di vino per ogni azienda partecipante, in modo totalmente casuale.

Le analisi svolte hanno visto la ricerca di 88 principi attivi di pesticidi (ossia la totalità dei prodotti chimici in commercio che vengono utilizzati per la cura del vigneto), le quantità di anidride solforosa (conservante per eccellenza del vino) ed il residuo di Rame metallo.

Un lavoro dispendioso ed accurato che al momento rappresenta il più importante processo di “auto-analisi” intrapreso da una associazione di vignaioli. Ciò vuole rappresentare concretamente la volontà di VinNatur di operare con chiarezza nel massimo rispetto di consumatori e professionisti del mondo del vino.

Queste analisi hanno lo scopo di sensibilizzare sia i produttori che i consumatori in merito all’uso di alcune sostanze chimiche utilizzate in agricoltura; è bene ricordare infatti che queste, oltre a provocare danni ancora oggi sconosciuti per la salute umana, lasciano residui nei vigneti provocando gravi squilibri dell’ecosistema con perdite di biodiversità ed impoverimento dei suoli. I risultati delle analisi, concluse pochi giorni fa possono riassumersi così.

Su un totale di 132 campioni analizzati 110 sono risultati completamente esenti da ogni tipo di pesticida, mentre i restanti 22 presentano 1 solo principio attivo e in qualche caso più di uno. L’analisi dell’anidride solforosa totale (metodo per distillazione) ha evidenziato che 35 vini risultano avere meno di 10 mg/l di anidride solforosa (la legge permette in questi casi di apporre in etichetta la dicitura “NON CONTIENE SOLFITI”),
i restanti 97 vini sono al di sotto dei 70 mg/l con poche eccezioni che superano questo livello, quindi con valori ben al di sotto della media dei vini convenzionali.

Il monitoraggio del Rame residuo ha evidenziato, con grande soddisfazione, che nel complesso, tutti I vini non superano il  valore di 0,5 mg/l ; risultato ottimo considerando che il valore limite per legge è di 2,0 mg/l. Vediamo ora nel dettaglio i risultati delle analisi: –

  • Totale vini aventi residui di pesticidi:  22 , di cui 12 italiani, 5 francesi e 5 sloveni –
  • Numero di principi attivi riscontrati: 17 vini aventi un solo principio attivo, 3 aventi tre principi attivi e due aventi quattro principi attivi.
  • Media di mg/kg (milligrammi su un chilo) di residui riscontrati sui 22 campioni: 0,076 mg/kg (la normativa europea prevede in media un limite di 0,800 mg/kg)
  • Principi attivi riscontrati: 16 di cui 13 fungicidi sistemici e 3 insetticidi. I più rilevati sono il Fenexamid (fungicida antibotritico) ed il Pirimetanil (fungicida antioidico).

Questi risultati possono considerarsi positivi, anche in relazione a quelli riscontrati lo scorso anno. I valori medi rilevati molte volte possono essere attribuiti a problemi di deriva (inquinamenti da vigneti limitrofi) o da uve acquistate, quindi non gestite direttamente dal produttore.

In applicazione del manifesto ed in assenza di motivazioni chiare e plausibili, il Consiglio Direttivo, potrà provvedere all’estromissione dall’Associazione di quei produttori aventi pesticidi.  In caso di inquinamenti ripetuti già dagli anni precedenti, la revoca di socio produttore sarà automatica.
Con questo l’associazione VinNatur non vuole essere punitiva nei confronti dei produttori, ma  semplicemente far riflettere; l’utilizzo di pesticidi molto spesso deriva dall’esigenza di ricorrere ad un rimedio drastico, pur consapevoli dei rischi ambientali, per sopperire ad emergenze in cui si rischia la perdita del raccolto.

L’obiettivo per i prossimi anni è di arrivare ad una conoscenza ed una cresita collettiva  tale da permettere il totale inutilizzo di prodotti chimici.


Una risposta a “Analisi residuale pesticidi.

  1. Occorrerebbe un’analisi finale obbligatoria per legge su tutta la produzione vinicola e la scrittura su ogni bottiglia dei residui fissi di fitofarmaci presenti.
    Il consumatore ha il diritto di conoscere la qualità del cibo che sceglie.
    Sono sensibile all’argomento come consumatrice ed anche come persona che vive vicino ad un grande vigneto irrorato da aprile a settembre di fitofarmaci con regolarità.
    La legge di uno stato dovrebbe tutelare al massimo la salute delle persone con leggi rigorose che vadano a premiare i produttori virtuosi e la vita dell’ambiente nel suo complesso.

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